QUELLO CHE C'È DA SAPERE

Domani - come da 8 anni a questa parte - avrà luogo il test IMAT (International Medical Admission Test), a cui questa volta prenderanno parte - stando a quanto riportato da alcune tra le più importanti testate nazionali - ben 10mila e 450 studenti in tutto il mondo. L'esame in questione - nato nel 2011 grazie a Cambridge English e reso possibile in Italia grazie alla collaborazione tra il Miur e il Cambridge Assessment Admission Testing - è, in sostanza, quello che permette di accedere ai corsi di Medicina e Chirurgia in lingua inglese previsti da 13 università italiane. Nella medesima giornata, inoltre, la stessa tipologia di test avrà luogo anche per l'accesso alle facoltà nostrane di Odontoiatria e Protesi dentaria.

Domani - giovedì 12 settembre 2019 - quasi 8mila candidati italiani e circa 2mila stranieri prenderanno, dunque, parte all'IMAT recandosi presso una delle sezioni previste all'interno dei 2800 centri autorizzati del Cambridge Assessment English presenti in tutto il mondo: in Italia le università che hanno aderito a questa iniziativa sono 13, a cui si aggiungono numerosi altri istituti europei (tra cui Atene, Barcellona, Nicosia, Londra, Monaco, Zurigo, Parigi e Varsavia), asiatici (Istanbul, Dubai, Jeddah, Gurugram, Hong Kong e Tel Aviv) e nord e sud americani (New York, Toronto, San Paolo).
Il fine ultimo (e, volendo, anche princeps) di questa prova è semplice: contribuire a internazionalizzare l'università italiana attirando talenti anche dall'estero e, al contempo, offrire agli studenti italiani una più che mai valida alternativa ai test di ingresso a numero chiuso delle università nostrane, che in questo modo avranno anche la possibilità di specializzarsi in lingua inglese, cosa che necessariamente darà loro modo di avere più ampie prospettive lavorative in un futuro che, di fatto, è sempre più vicino.

Tra le sedi italiane, quella che pare raccoglierà il maggior numero di candidati quest'anno è quella di Bologna (15%), mentre tra le sedi estere il podio va a Istanbul (17%), Londra (11%) e Atene (10%). La versione cartacea del test prevede uno svolgimento della prova in 100 minuti. La prova si compone di 60 quesiti, ciascuno dei quali con 5 opzioni di risposta: all'interno del test, 12 domande saranno di cultura generale, 10 di ragionamento logico, 18 di biologia, 12 di chimica e 8 di fisica e matematica, mentre il livello di lingua inglese suggerito dal Miur in questo caso è il B2 o superiore.

Tra le università italiane saranno, per l'appunto, 13 gli atenei che aderiranno a tale iniziativa. Volendo stilare un elenco, possiamo dire che i posti per gli studenti nostrani che si cimenteranno domani nel test IMAT saranno così ripartiti:
- Università degli Studi di Bologna "Alma Mater": 75 posti.
- Università degli Studi di Torino: 70 posti.
- Università degli Studi di Pavia: 70 posti.
- Università degli Studi di Padova: 54 posti.
- Università degli Studi di Bari: 43 posti.
- Seconda Università degli Studi di Napoli "Luigi Vanvitelli": 40 posti.
- Università degli Studi di Roma "La Sapienza": 38 posti.
- Università degli Studi di Milano: 34 posti.
- Università degli Studi di Messina: 30 posti.
- Università degli studi di Siena (solo Odontoiatria): 28 posti.
- Università degli Studi di Roma "Tor Vergata": 25.
- Università degli Studi di Milano "Bicocca": 22 posti.
- Università degli Studi di Napoli "Federico II": 15 posti.
Stando ai dati riportati dal Cambridge Assessment Admission Testing, tra le facoltà italiane più ambite quest'anno abbiamo la Statale di Milano (a cui è interessato il 15% degli studenti), seguita da Bologna (14%), Pavia (12%) e "La Sapienza" di Roma (11%).

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