LE DONNE CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA MEDICINA SECONDO LE NOSTRE DOCENTI

Quali sono le donne che hanno segnato la storia della Medicina? 

Il contributo e il ruolo delle donne nel mondo della Medicina è sempre stato oggetto di controversie.

Nonostante siano presenti testimonianze importanti fin dall’antichità, come ad esempio quella di Merith Pta, di Artemisia o di Santa Ildegarda, l’impossibilità di poter accedere all’Università di Medicina da parte delle donne - almeno fino al 1812 - ha sempre rappresentato l’ostacolo principale al loro successo. 

I traguardi a cui assistiamo oggi, con un numero crescente di ragazze che decidono e hanno la possibilità di entrare a Medicina, sono il risultato di un percorso lunghissimo, fatto di lotte contro scetticismo, disuguaglianze di genere e discredito, ma anche di valori e ideali che hanno e possono ancora fare la differenza. 

In occasione della festa internazionale della donna, abbiamo chiesto alle nostre docenti di raccontarci qual è la studiosa o la scienziata che più l’ha ispirata a intraprendere una carriera nell’ambito scientifico, e quali valori incarnano al meglio la lotta delle donne nel mondo della Medicina.

Carlotta Arnaldi - La tenacia di Marie Curie

Responsabile Studenti e laureata in Biologia, per lei la tenacia e la forza di volontà rappresentano i valori essenziali per fare la differenza in tutti gli ambiti scientifici.

Ne è un esempio lampante Marie Curie, scienziata e pioniera del suo tempo. che ha ispirato non solo Carlotta ma tantissime altre donne a dare il loro contributo alla ricerca. La tenacia di Marie fu evidente fin da subito, quando strinse con la sorella un “patto tra dame”, in modo che ognuna potesse pagare gli studi dell’altra.
Durante la sua carriera professionale poi, si impegnò a portare avanti le sue ricerche medichenonostante la mancanza di fondi, o l’impossibilità di aprire un proprio laboratorio, che la costrinse per molti anni a lavorare in ambienti malsani. 
Gli studi sul polonio e sul radio condotti da Marie Curie, che tutt’oggi sono il fondamento del concetto di "radioattività", fondano le loro radici nella tenacia e nella perseveranza di una donna che ha sempre combattuto per i suoi ideali.

Cristina Prencipe  - Rosalind Franklin e l’equità

La nostra docente di Scienze Cristina è laureata in Biologia molecolare e Biologia molecolare e sanitaria. Secondo lei l’equità e la parità di trattamento sul lavoro sono requisiti fondamentali per un ambiente professionale sano e competitivo.

La storia di Rosalind Franklin, presa a modello da Cristina, esprime bene l’importanza dell’equità. 
Scienziata brillante del suo tempo, fu l’autrice di una delle scoperte più importanti del secolo scorso, quella della struttura elicoidale del DNA. Il suo contributo, tuttavia, non le fu mai riconosciuto. Due colleghi di laboratorio, James Watson e Francis Crick, usarono le sue immagini e le sue deduzioni per la pubblicazione di un articolo dedicato, sottraendole la maternità della ricerca. A ciò contribuì l’ambiente maschilista del tempo e la sintomatica scarsa considerazione delle donne. L’assenza di equità e parità di trattamento sono stati difficili da superare per Rosalind, la cui scoperta straordinaria per la storia della Medicina le è stata riconosciuta solo negli ultimi decenni. 

Livia Sabetta - La libertà di Rita Levi Montalcini

Docente di Biologia e Chimica e laureata in Biologia della Salute, per Livia la libertà di espressione personale e professionale rappresenta il fulcro attorno al quale deve svolgersi ogni attività lavorativa e accademica.

Rita levi Montalcini, modello e ispirazione di Livia, incarna a pieno questa voglia di libertà. Ebrea di nascita, la scienziata dovette prima lottare contro le idee retrograde del padre, convinto che la carriera avrebbe potuto distrarla dai “doveri” di moglie, e poi contro le persecuzioni razziali, che la portarono a vivere gran parte della sua vita in Belgio e in America. Lo studio del fattore di accrescimento nervoso (Nerve Growth Factor), la accompagnò per tutta la vita e la Medicina fu per lei la massima espressione di libertà. 
Non si sposò mai, e contribuì con la sua fondazione “Rita Levi Montalcini” a promuovere il diritto e la libertà allo studio delle ragazze e delle donne nei paesi africani.

Eugenia Cammalleri - Margherita Hack e l’emancipazione

Eugenia, Docente di Matematica e Fisica e laureata in Fisica, crede fermamente che l’emancipazione sia un processo sociale da incoraggiare e da promuovere in ogni ambito scientifico. 

Tra le studiose che con più insistenza portarono avanti questa battaglia, Margherita Hack, modello di Eugenia, è forse l’esempio migliore. Nata in una famiglia liberale e di larghe vedute, la sua intera vita fu dedicata all’emancipazione, al superamento di pratiche retrograde e alla promozione delle discipline scientifiche tra ragazze e donne di ogni età. 
Astrofisica italiana tra le più famose al mondo, il suo lavoro da docente prima e da membro dell’Unione Astronomica Internazionale poi, la condussero a relazionarsi con migliaia di giovani, tramandando loro la passione non solo per l’astronomia e per la medicina, ma anche per lo studio e per l’abbattimento di ogni barriera sociale e culturale nell’accesso allo studio. 

Paola Profumo - La conquista di Samantha Cristoforetti

Per Paola, docente di Chimica e laureata nel medesimo campo, la giornata della donna rappresenta più di ogni altra cosa una conquista del nostro tempo.

Proprio come Samantha Cristoforetti, astronauta dell’ESA, che prima di ogni altra donna italiana è riuscita nell’impresa di conquistare lo spazio, un risultato enorme per una donna che ha fatto della scienza la sua missione.
Il ruolo di Samantha, che negli anni ha ricoperto anche il ruolo di Comandante della Stazione spaziale Internazionale, rappresenta non solo una conquista delle donne e dell’Italia intera, ma un modello a cui tutte le ragazze e le donne dovrebbero ispirarsi.

Maria Azzarà - Il coraggio di Concetta Castilletti

Docente di Biologia e Chimica e laureata in Biologia della Salute, delle tecnologie applicate e della nutrizione, Maria ricorda l’importanza di un sentimento che dovrebbe coinvolgere ognuno di noi: il coraggioApplicato all’ambito della scienza, il coraggio rappresenta un motore di cambiamento, di visione oltre gli schemi o, nel caso di Concetta Castilletti, di ricerca di soluzioni inaspettate.
Concetta Castilletti, ricorda Maria, è la donna che per prima, grazie anche alla sua squadra dell’Istituto italiano Spallanzani, riuscì a isolare il virus Sars-CoV-2.
Il coraggio dimostrato da questa donna ragusana in una situazione complessa e di grande criticità, è sintomo di una medicina fluida, in costante mutamento grazie all’azione di donne in grado di mettersi finalmente in prima linea nella ricerca scientifica e nello studio accademico in generale.

Donne nella Medicina - I numeri attuali

Negli ultimi anni la presenza delle donne nell’ambito della Medicina è cresciuta esponenzialmente. Dai dati elaborati dal NNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), tra il 2021 e il 2023 il numero di medici donna di età compresa tra i 35 e i 45 anni è pari al doppio degli uomini praticanti, sintomo di una presenza sempre più evidente.

La nostra scuola, da anni impegnata nella formazione dei giovani medici, registra i medesimi andamenti: il numero di allieve impegnate nella preparazione al Test di Medicina è nettamente superiore a quello maschile.
I progressi sociali e culturali portati avanti negli ultimi anni stanno dunque portando risultati, ma non bisogna fermarsi. I valori e gli ideali promossi da donne come Marie Curie, Rosalind franklin, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack e Concetta Castilletti devono continuare a ispirare le nuove generazioni, creando i presupposti affinché ogni donna possa raggiungere i propri sogni, senza dover rinunciare a nulla.

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