SEMESTRE FILTRO: 5 ERRORI DA NON FARE

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SEMESTRE FILTRO: 5 ERRORI DA NON COMMETTERE“. In questo articolo, ripercorreremo i preziosi consigli della Professoressa Carlotta Arnaldi, Responsabile degli studenti e docente di Biologia e Chimica, volti a guidare gli studenti attraverso le sfide del semestre filtro, evidenziando gli errori più comuni e le strategie per evitarli.

Indice

Qual è l’errore più comune e diffuso tra gli studenti, in particolare nel contesto del semestre filtro?

L’errore più diffuso è la procrastinazione, un classico comportamento dello studente universitario. Sebbene gli orari delle lezioni possano talvolta favorire questo errore, è cruciale comprendere che il semestre filtro è breve e intenso, quindi è impensabile non dedicare del tempo allo studio anche dopo le lezioni.

È fondamentale adottare un programma preciso, suddividendo il lavoro in blocchi quotidiani al ritorno dall’università, per gestire lo studio senza eccessivo esaurimento. È altresì importante non rimandare la risoluzione di dubbi, poiché potrebbero compromettere le lezioni successive, e non posticipare la pratica degli esercizi, l’allenamento sul tempo e sulle domande a crocette e a completamento, considerati i tempi ristretti.

Qual è il secondo errore molto rischioso che gli studenti tendono a commettere?

Un secondo errore significativo è l’adozione di uno studio meramente passivo, come la sola trascrizione delle lezioni senza dedicarsi ai quesiti. Nel contesto del semestre filtro, con tempi limitati e tre esami scritti caratterizzati da domande a crocette e dalla novità dei quesiti di completamento, un approccio passivo è inefficace. È necessario un metodo di studio attivo che preveda la presa di appunti con mappe concettuali e l’utilizzo di flashcard per ripassare nei tempi morti, concentrandosi su parole chiave e concetti chiari. L’esercizio quotidiano è indispensabile per ottenere un feedback sul proprio apprendimento, identificando e comprendendo gli errori.

È sufficiente quanto viene svolto a lezione, o gli studenti dovranno affrontare una significativa mole di studio individuale?

Le università hanno esplicitamente chiarito che il conseguimento dei Crediti Formativi Universitari (CFU) non può basarsi unicamente sulle ore in aula, ma richiede necessariamente approfondimenti individuali a casa. Alcuni atenei hanno quantificato il lavoro domestico e in sede, indicando una percentuale del 50% di lavoro autonomo. Esistono due approcci didattici: alcune università iniziano con argomenti di base, delegando ai ragazzi lo studio di concetti più complessi; altre affrontano subito argomenti di livello universitario, dando per acquisiti i prerequisiti. È quindi imperativo che ogni studente confronti il programma universitario con i Syllabus per identificare gli argomenti da approfondire autonomamente. Cordua ha dedicato podcast precedenti ai tre sillabi e ai testi utili per lo studio individuale, disponibili per la consultazione.

Come può uno studente bilanciare efficacemente il tempo tra materie così approfondite come Fisica, Chimica e Biologia?

L’errore numero quattro consiste nel dare eccessiva priorità a una materia rispetto alle altre.

Spesso, gli studenti si concentrano su una disciplina che temono, trascurando le altre, oppure, al contrario, dedicano più tempo a quelle che prediligono o in cui si sentono più sicuri, come Biologia per un futuro medico o Fisica per chi ha una formazione scientifica. È essenziale che ogni studente effettui una chiara diagnosi delle proprie competenze, dei prerequisiti e delle lacune nel Syllabus, agendo come medico e paziente di sé stesso. Questa auto-analisi deve basarsi su dati reali, ottenuti tramite i quesiti, che fungono da “esami del sangue”. Il tempo di studio deve essere distribuito in modo da potenziare le aree di maggiore carenza, senza mai sottovalutare nessuna delle tre materie (Fisica, Chimica e Biologia).

Il superamento del semestre filtro richiede un punteggio minimo di 31 in ogni materia; un bilanciamento errato delle energie e un’insufficienza in una singola materia comportano l’esclusione, indipendentemente dai risultati eccellenti nelle altre.

Quale errore si rischia di commettere non considerando l’importante fattore psicologico e cognitivo, come lo stress?

L’errore numero cinque è la sottovalutazione dell’impatto dello stress, un fattore cruciale che influenza sia la qualità dello studio che la performance nelle prove. Studiare per ore quando si è stanchi può risultare inefficace, con un rendimento minimo; è preferibile un’ora di studio intensamente concentrato a quattro ore di studio deconcentrato. È quindi fondamentale adottare una routine che garantisca la massima energia, curando il sonno, l’alimentazione, l’idratazione e l’esercizio fisico. Anche una breve attività fisica dopo un paio d’ore di studio può rigenerare la mente, migliorando la comprensione. Infine, è cruciale abituarsi a performare in ogni condizione, allenandosi a gestire le distrazioni e a mantenere il sangue freddo e la concentrazione, abilità che si sviluppano con la pratica e non sono un talento innato.

Riepilogo 5 errori da evitare

  • Procrastinare studio ed esercizio alla fine delle lezioni
  • Sbobinare e concentrarsi solo sulla teoria
  • Dare per scontato che tutto venga fatto in aula
  • Concentrarsi su una e due materie, lasciandone in disparte una
  • Sottovalutare l’impatto dello stress.

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