Dall’ammissione in Medicina alla laurea: la storia di Carla

AMMISSIONE MEDICINA

Dall’ammissione in Medicina alla laurea: la testimonianza di una nostra ex allieva

Come si vive davvero la vita universitaria in Medicina?
Nella dodicesima puntata del nostro Podcast, abbiamo intervistato Carla Oliveri, ex studentessa Cordua che si è appena laureata in Medicina e Chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Il confronto con veri luminari della ricerca, l’ ambiente all’avanguardia, i tirocini… Carla ci racconta com’è passare da aspirante matricola a dottoressa, cosa significa studiare in uno degli atenei più prestigiosi d’Italia e com’è riuscita a raggiungere l’obiettivo.

Indice

Cosa si prova ad essere finalmente dottoressa?

Provo grande felicità, ma l’effettiva realizzazione del titolo è ancora in corso.

Quando mi chiamano “Dottoressa” mi sorprendo e questo genera tantissima soddisfazione e felicità.

Oggi avevi un appuntamento importante, ci puoi raccontare cosa hai fatto?

Oggi mi sono recata ad iscrivermi all’Ordine dei Medici della mia provincia. Ho consegnato tutti i documenti per l’iscrizione a Reggio Calabria. La procedura varia; talvolta è possibile iscriversi anche online. Ho stampato e presentato i moduli, dopo aver pagato tutte le tasse richieste. Presto riceverò il mio numero di iscrizione all’Ordine a cui seguirà una cerimonia per i nuovi iscritti con la lettura del Giuramento di Ippocrate. Da quel momento sarò medico a tutti gli effetti!

Ci racconti la tua vita universitaria al San Raffaele?

L’Università San Raffaele è privata e affascina per l’innovazione che propone. Dispone di attrezzature all’avanguardia e di professori ricercatori di rilievo. Ho frequentato, ad esempio, il corso di Microbiologia con il professor Burioni. La formazione è a 360° e copre ricerca e sperimentazione. Abbiamo svolto tanto tirocinio clinico e chirurgico, anche in sala operatoria.

Cosa si prova a formarsi con dei luminari di questo calibro?

All’inizio è strano vedere dal vivo persone che vedi in TV. Provenendo da una piccola realtà, questa opportunità è una grande motivazione. È stata un’opportunità formativa gigantesca a livello didattico. Ho avuto professori veramente bravi, spesso diversi specialisti per una materia. Questo arricchisce molto l’esperienza e la didattica.

Ci descrivi il rapporto con i tuoi colleghi universitari?

Arrivare sola in una grande città ha reso l’impatto iniziale difficile. Poi, però, ho scoperto un ambiente stimolante, che mi ha permesso di confrontarmi con studenti provenienti da tutta Italia. Molti compagni del mio anno, tra l’altro, provenivano da Cordua. Questo ha fornito un supporto sia morale che metodologico.

Cosa significa affrontare l’università con le tecniche apprese da Cordua?

Ho continuato ad usare le tecniche Cordua, soprattutto per la memorizzazione. Ho applicato metodi mnemonici per ricordare liste di farmaci e di nervi. Ho anche usato moltissimo le mappe mentali, utili per focalizzare il significato della nozione.

Quali sono stati gli esami universitari che ti hanno messo maggiormente alla prova?

I tre esami più tosti sono stati Farmacologia, Neurologia e Terapia Medica. Terapia Medica è impegnativa perché riassume patologie, dosaggi e farmaci. Le modalità di esame variavano: scritti, orali, o scritti più orale. Ad esempio, Neurologia prevedeva scritto e orale.

Ti ricordi come avevi affrontato Biologia, Fisica e Chimica?

Venendo dal liceo classico, ho trovato Chimica e specialmente Fisica un po’ ostiche. Biologia era più affrontabile poiché era più discorsiva. Ho ottimizzato i tempi usando gli appunti Cordua dell’anno precedente per comprendere meglio i concetti.

Qual è il ricordo più bello che hai di questo percorso accademico?

Il ricordo più bello è il mio primo tirocinio in Oncologia, iniziato al terzo anno nel 2022. Ho incontrato una paziente oncologica terminale che necessitava di ascolto. Quella esperienza mi ha aperto gli occhi e cambiato la prospettiva. Da allora mi sono innamorata di questo ramo della Medicina.

Te la senti di dedicare un messaggio a tutti i giovani che sognano di diventare medici?

In questi sei anni ho pensato moltissime volte di mollare. Il percorso è innegabilmente difficile, ma la soddisfazione finale è così grande che vale ogni momento di sconforto. Non mollate mai: la gioia di farcela sarà bellissima e unica.

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