SEMESTRE FILTRO GRADUATORIA: ANALISI PUNTEGGI PERSONALI 1° APPELLO CON FRANCESCO CORDUA

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Il mondo dell’accesso a Medicina sta vivendo ore di altissima intensità a seguito della pubblicazione dei punteggi personali del primo appello del Semestre filtro. La discussione su questi risultati è estremamente accesa sui social. Abbiamo analizzato i dati con Francesco Cordua, che ha condiviso le prime riflessioni emerse dall’analisi dei punteggi ottenuti dai nostri studenti.

Indice

Cosa emerge dall’analisi dei punteggi personali degli studenti Cordua?

Analizzando i dati raccolti internamente tra i nostri studenti, che sono stati confrontati anche con le informazioni attendibili provenienti da altri player del settore, emerge che il dato non è così incoraggiante.

Cosa ci dicono i dati del primo appello per Fisica, Biologia e Chimica?

L’attenzione iniziale si era concentrata sui criteri di idoneità: per rientrare nella graduatoria era necessario ottenere almeno 18 in tutte e tre le materie: Biologia, Chimica e Fisica.

Il requisito di 18/31 in Fisica aveva sollevato subito un dubbio, poiché storicamente, basandosi su un’esperienza ultra ventennale, gli studenti più meritevoli ottenevano in media solo il 25% del punteggio totale in Fisica. Ci si chiedeva come fosse possibile raggiungere il 60% (18/31) in un tempo ristretto come quello del Semestre filtro (circa due mesi e venti giorni).

Tuttavia, dopo l’uscita delle prove del 20 novembre, l’analisi delle domande aveva fatto rimettere in discussione questa previsione iniziale. Il nostro team aveva catalogato le domande come facili, medie o difficili. Si era notato che la quantità di domande semplici poteva aiutare a raggiungere il punteggio minimo di 18. Ad esempio, l’esame di Chimica si poteva risolvere senza effettuare calcoli (solo domande nozionistiche), ed era composto da circa 25 domande etichettate come semplici; anche Fisica presentava circa 19 o 20 domande semplici. Di fronte a ciò, si era pensato che superare le prove potesse essere fattibile.

Eravamo passati da un’impossibilità iniziale di raggiungere un numero sufficiente di idonei ai 16.860 posti (più Odontoiatria e Veterinaria) a una percezione di semplicità dopo aver visto le prove. Il problema emerso, tuttavia, è stato la distorsione tra il punteggio reale e quello percepito dallo studente medio, che sui forum parlava di una prova difficilissima. Ciò suggerisce che molti si fossero illusi di poter acquisire in due mesi e mezzo una competenza che richiede tempi più lunghi.

Per quanto riguarda il punteggio, la previsione che avevamo fatto in precedenza è stata confermata: la somma dei punteggi medi degli idonei (considerando i tre voti) si è attestata a 67.50, vicinissima al 68 previsto. La distribuzione di questo punteggio medio tra gli idonei è stata: poco più di 22 punti in Biologia, quasi 24 in Chimica e 21 in Fisica.

Si prospetta un numero di idonei inferiore ai posti disponibili?

Considerando i numeri analizzati finora, sì: il numero di idonei quest’anno potrebbe essere inferiore al numero di posti disponibili. Essendoci circa 17.000 posti in Medicina, allo stato attuale si prevedono solo 13.000 idonei. Questo comporterebbe quasi 4.000 posti vacanti.

Nonostante ci sia ancora il secondo appello del 10 dicembre, è estremamente improbabile che chi ha ottenuto meno di 10 punti in una materia riesca a raggiungere il 18 in una sola settimana, poiché il miglioramento richiede un lavoro progressivo e prolungato.

Inoltre, analizzando la scala di valutazione (in trentesimi, con 30 e lode equivalente a 31, per un totale di 93 punti massimi), la media storica dei vincitori proiettata su questa nuova scala sarebbe di 45/93. Tuttavia, poiché il punteggio minimo per entrare in graduatoria è 54 (18+18+18), il sistema attuale mostra un’incoerenza.

Uno spaccato del tessuto scolastico italiano

È importante sollevare una questione sociale fondamentale: esiste un ente che pretende uno standard di conoscenze medie uniforme all’uscita dal liceo, che non abbia a che fare con la fortuna di avere un professore appassionato?

L’eterogeneità e la discrezionalità della preparazione sul territorio nazionale devono essere affrontate con responsabilità.

Bisognerebbe attenersi a uno standard uguale per tutti, poiché non dovrebbe esistere differenza nella preparazione di base a seconda della scuola frequentata.

Open Day Cordua

In Cordua guidiamo gli studenti in questo nuovo contesto con un percorso strutturato e davvero completo: lezioni mirate sulle tre materie d’esame, simulazioni fedeli al modello ufficiale (per tempi, struttura, numero di domande e sistema di penalità) e sessioni di coaching per imparare a gestire ansia e pressione in modo efficace.

Il traguardo non è soltanto “studiare e ricordare”, ma costruire una preparazione concreta e allenare la lucidità necessaria per affrontare gli esami con sicurezza, facendo scelte rapide e corrette proprio nei momenti decisivi.

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