I due appelli del semestre filtro, del 20 novembre e del 10 dicembre 2025, si sono conclusi e i dati che emergono confermano uno scenario complesso.
Infatti, il numero di candidati che raggiungerà i requisiti di idoneità sarà significativamente inferiore rispetto ai 16.860 posti disponibili per Medicina e Chirurgia.
In questo articolo trovi il contenuto dell’analisi condotta condotta da Francesco Cordua sul livello di difficoltà delle 3 prove d’esame di Biologia, Chimica e Fisica, e le previsioni in vista della graduatoria del 12 gennaio 2026.
Indice
- Il semestre filtro sta generando uno scenario complesso, che tu, Francesco, avevi già previsto in una precedente analisi. Vuoi descrivercelo?
- Passiamo all’analisi del secondo appello: ci sono somiglianze o differenze rispetto alla prima prova di novembre?
- La riforma prevedeva la formazione prima della selezione. Cosa non ha funzionato, e quali sono le previsioni sulla graduatoria e sui posti disponibili?
- Qual è il consiglio finale per gli studenti in attesa dei risultati?
- Open Day Cordua
Il semestre filtro sta generando uno scenario complesso, che tu, Francesco, avevi già previsto in una precedente analisi. Vuoi descrivercelo?
Per un professionista che opera nel settore da 25 anni, avere una profonda memoria storica dei dati rende certe conclusioni inevitabili. Da luglio, avevamo previsto una criticità, soprattutto per quanto riguarda la materia di Fisica. La nostra previsione si basava su un dato storico: per 25 anni, gli studenti ammessi a Medicina non hanno mai raggiunto il 60% di risposte corrette in Fisica (che equivarrebbe al nostro 18 attuale). La media storica era al di sotto del 25%. Era impensabile che tale media potesse salire improvvisamente al 60% semplicemente grazie a due mesi di lavoro aggiuntivo.
Quando sono stati pubblicati i decreti che regolamentavano l’accesso, con l’introduzione del vincolo del 18 in ciascuna delle tre materie principali, è apparso subito evidente che quella asticella sarebbe stata estremamente difficile da raggiungere per la maggior parte dei candidati.
Passiamo all’analisi del secondo appello: ci sono somiglianze o differenze rispetto alla prima prova di novembre?
Abbiamo analizzato in dettaglio le prove del secondo appello, che si è tenuto il 10 dicembre, e si possono osservare subito delle differenze significative.
Prova di Biologia
Per quanto riguarda Biologia, la difficoltà della prova è rimasta sostanzialmente analoga a quella riscontrata nel primo appello.
L’assetto della difficoltà è passato da 15 domande facili, 8 medie e 8 difficili (primo appello) a 17 facili, 8 medie e 6 difficili (secondo appello), una differenza lieve.
Prova di Chimica
Anche per Chimica, le differenze non dovrebbero sortire un impatto determinante.
Prova di Fisica
Il discorso è invece radicalmente diverso per la prova di Fisica. Nel primo appello, l’assetto prevedeva 19 domande facili, mentre nel secondo appello, il numero di domande etichettate come facili è sceso drasticamente a 12. Questo cambio d’assetto ha reso la prova del secondo appello decisamente più difficile e impegnativa rispetto alla precedente.
Coloro che avevano ottenuto un punteggio limite come 18, 19 o 20 nel primo appello e hanno deciso di ripresentarsi per migliorare il proprio risultato in Fisica, hanno corso il rischio di risultare insufficienti nel secondo appello, ottenendo un punteggio inferiore al 18.
La riforma prevedeva la formazione prima della selezione. Cosa non ha funzionato, e quali sono le previsioni sulla graduatoria e sui posti disponibili?
La riforma aveva l’ambizioso obiettivo di formare gli studenti prima della selezione. Tuttavia, ciò che non ha funzionato è che il “semestre” filtro non è stato un semestre effettivo. Imparare Biologia, Chimica e Fisica a livello universitario in soli due mesi, con due appelli intensi, ha provocato l’attuale situazione critica.
Prima di procedere con le previsioni, è necessario fare chiarezza sui numeri. I posti totali disponibili per l’anno accademico 2025-26, tenendo conto solamente dell’ambito pubblico e escludendo quelli già assegnati delle private e quelli per Odontoiatria e Veterinaria, sono 16.860 per Medicina.
Il problema centrale è il disavanzo tra questi 16.860 posti e gli idonei previsti (circa 11.000-12.000). Questo significa che ci saranno quasi 5.000 posti vacanti.
Nonostante le regole attuali del bando, che preannunciavano questa situazione, è inverosimile pensare che i posti rimarranno vacanti. Dato che l’attuale governo ha fatto ingenti investimenti economici per formare più medici, non è plausibile che fra 10 anni mancheranno 4.000-5.000 medici.
Sulla base di un precedente storico (l’introduzione del “bonus maturità” 12 anni fa, quando il Ministero rettificò le condizioni in corso d’opera), si prevede un intervento ministeriale per sanare questa situazione.
I due scenari possibili
Le ipotesi sulle mosse del Ministero sono due:
- Terzo appello: questa opzione è ritenuta poco probabile a causa delle difficoltà logistiche e temporali, poiché richiederebbe la creazione di una nuova prova e la proroga della pubblicazione della graduatoria prevista per il 12 gennaio.
- Rettifica del Bando con l’introduzione degli OFA – Obblighi Formativi Aggiuntivi: questa è l’ipotesi più probabile e realistica. Il Ministero potrebbe rettificare il decreto in essere con l’obiettivo di saturare i posti. La strategia più verosimile è ammettere gli studenti che risultano idonei in due esami su tre.
In questo scenario, il Ministero creerebbe una seconda graduatoria indipendente dalla prima. Gli idonei con tutte e tre le materie superate avranno garantito il diritto di scelta nella prima graduatoria. Gli studenti ammessi nella seconda graduatoria, pur entrando al secondo semestre di Medicina, sarebbero vincolati dagli OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi), che sono debiti formativi da colmare entro pochi mesi.
Ci si aspetta che il Ministero pubblichi un nuovo decreto ministeriale per rettificare le condizioni di idoneità entro il 23 dicembre o durante il periodo natalizio.
Qual è il consiglio finale per gli studenti in attesa dei risultati?
È comprensibile che gli studenti e le loro famiglie stiano vivendo queste ore con grande apprensione e frustrazione. È fondamentale mettere da parte l’emozione e continuare a studiare.
Dato il clima di incertezza e la non totale esclusione di un’eventualità (sebbene poco probabile) di un terzo appello, il consiglio è quello di non considerare conclusa la stagione. Gli studenti potrebbero concentrarsi sui commenti dettagliati dei quesiti della seconda prova di Biologia, Chimica e Fisica, poiché è sempre utile imparare qualcosa di nuovo e approfondire la preparazione.
Queste settimane saranno all’insegna dell’attesa, e noi non mancheremo di fornire nuove analisi non appena ci saranno aggiornamenti ufficiali.
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