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Storia della Medicina – Cure e rimedi ai tempi dell’antica Roma

medicina romana

La medicina romana deve moltissimo delle sue conoscenze alle pratiche mediche di altri popoli latini, tra cui alla medicina etrusca.

Il primo cenno di medicina romana si ha dopo la promulgazione di una legge ad hoc promulgata da Giulio Cesare. In seguito, iniziarono a diffondersi le prime scuole di specializzazione medica.

Continua a leggere per comprendere i fondamenti della medicina latina e il suo impatto sull’impiego e gli sviluppi della farmacologia.

La Medicina romana – La medicina latina

La nascita delle prime scuole di specializzazione medica permise agli aspiranti medici di essere istruiti anche a livello pratico, con un maestro spesso impegnato a portare con sé gli alunni nelle visite dei pazienti.

All’interno di questi istituti, l’insegnamento era tuttavia a carattere privato. Agli studenti infatti non veniva rilasciato nessun diploma o attestato di frequenza. Questo causò una generale assenza di controlli relativi alla preparazione dei medici e, di conseguenza, il proliferare a Roma anche dei cosiddetti “ciarlatani”.

I primi testi medici latini erano rigorosamente scritti in greco, dal momento che proprio gli ellenici erano considerati i principali esperti in questo campo.
Inoltre, a lungo queste scuole non rilasciavano nessun documento di specializzazione, dunque si aveva solo medici “generici”. Con il passare del tempo, però, cominciarono a diffondersi professionisti specializzati nei singoli ambiti di competenza, cosa che diede a molti la possibilità di avere cure specifiche per i vari disturbi. Non va poi dimenticato che spesso i medici solevano curare molti pazienti si servivano anche dell’ausilio di alcuni assistenti.

La caduta dell’Impero romano d’oriente sancì anche il tramonto della medicina latina. Con la diffusione del Cristianesimo, inoltre, anche il celebre culto di Asclepio finì per essere sostituito da quello di Gesù Cristo, medico dell’anima e del corpo per definizione.

La Farmacologia

Per quel che concerne la farmacologia, oggi sappiamo che le sostanze maggiormente utilizzate ai tempi da medici e farmacisti di norma origine vegetale. Già allora infatti venivano estratte le sostanze necessarie dalle “piante officinali”, delle quali venivano adoperate le radici o i fiori, il tutto in base alla malattia da curare.

Gli specialisti erano soliti viaggiare molto. Esponente di spicco di questa categoria fu il medico greco naturalizzato latino Galeno (129-201 d.C. circa), annoverato tra i principali medici dell’antichità. Alle sostanze di natura vegetale si affiancavano poi quelle di origine animale e i minerali quali argille e simili.
Non era strano però che – soprattutto a causa di una conoscenza ancora abbastanza limitata delle malattie – alcuni medicamenti si rivelassero del tutto inutili o persino dannosi. Per queste ragioni, spesso – oltre ai medicinali – i medici e i farmacisti si trovavano ancora a ricorrere anche alla magia e a pratiche superstiziose.

Inizialmente i primi farmaci realizzati a Roma venivano generalmente prodotti dai medici con l’aiuto dei loro assistenti. Solo a partire dal II secolo a.C. infatti si iniziò a parlare di apoteche (letteralmente “bottega”), delle prime vere e proprie farmacie romane, all’interno delle quali le materie prime venivano trasformate in medicinali.

Scopri la Storia della Medicina attraverso i nostri articoli dedicati.

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