La medicina greca pre Ippocratica si va a collocare in un periodo compreso tra il 2700 a.C. e il 1100 a.C circa. Si pensi, ad esempio, alla civiltà minoica, la cui idea di salute e sanità non era molto diversa dalla nostra, con la presenza di bagni e latrine e una serie di personaggi remunerati che esercitavano l’arte medica.
Tale medicina, però, non si era ancora del tutto allontanata dai contenuti magici e mistici: Apollo, infatti, veniva considerato il fondatore dell’arte Medica, Atena la legislatrice sanitaria e Chirone il fondatore e maestro della medicina.
In questo articolo cercheremo dunque di approfondire la nascita delle prime scuole di Medicina greca pre-ippocratica, parlando della simbologia e della famosa scuola di Pitagora.
La Medicina greca pre Ippocratica – La scuola di Mileto
La più antica tra le scuole mediche pre-ippocratiche fu senza dubbio quella di Mileto.
Essa raccolse alcuni tra i filosofi più celebri del tempo, come Talete, Anassagora,
Anassimandro, Archelao e Diogene. Tra le scoperte più importanti di cui furono protagonisti, l’intuizione che il cervello fosse il centro di controllo delle funzioni psichiche e somatiche, e che gli organi di senso fossero connessi ad esso attraverso canali di comunicazione (successivamente identificati come nervi).
I filosofi di Mileto rappresentano una pietra miliare della storia della medicina anche grazie all’approccio filosofico che applicavano alle loro analisi.
Una menzione speciale va fatta, in questo senso, alla cosiddetta Teoria degli elementi, elaborata da Talete che ispirò un’importante sistema di pensiero secondo cui l’universo sarebbe stato costituito da quattro elementi fondamentali: aria, acqua, terra e fuoco.
Allo stesso modo, la scuola di Mileto diede grande rilievo anche alle qualità naturali contrapposte (secco e umido, freddo e caldo, dolce e amaro). Anassagora affermò per primo il concetto secondo cui – per la nascita di una nuova vita – sarebbe necessario il contributo (o semen) di entrambi i genitori, mentre Anassimandro fu il primo a notare che durante le prime fasi di vita l’embrione umano fosse molto simile a quello dei pesci (concetto che, di fatto, ha in seguito rappresentato la base delle moderne teorie evoluzionistiche).
Il culto di Asclepio
Il culto di Asclepio fu introdotto ad Atene nel 429 a.C. e portato poi anche a Roma, dove fu fondato il primo tempio di Esclulapio (altro nome usato per indicare il divo Asclepio) sull’isola Tiberina.
La storia di Asclepio nacque però in Tessaglia, dove si raccontava del celebre allievo di Chirone, conosciuto anche per le proprie guarigioni miracolose, spesso avvenute nel sonno tramite il contatto col dio Apollo o col serpente. Non a caso in svariate regioni della Grecia era facile trovare numerosi templi a lui dedicati, tutti costruiti sempre vicino a fonti purissime o termali, ciascuno dotato di gimnasi e sanatori.
La Medicina greca pre Ippocratica – Simbologia
La medicina greca pre Ippocratica, nonostante i grandi esponenti delle prime scuole di medicina, non riuscì mai a distaccarsi del tutto dal ruolo della magia.
Già nell’Iliade di Omero – il quale considerava Apollo il dio iniziatore dell’arte sanitaria – è possibile ritrovare una notevole conoscenza relativa al trattamento delle ferite e di altre lesioni tramite chirurgia, specialità al tempo già riconosciuta come distinta dalla medicina interna. Come detto sopra, Asclepio sostituì Apollo come dio della medicina, e i sacerdoti iniziarono a praticare l’arte della guarigione all’interno dei suoi templi. Pochi decenni passarono prima dell’ascesa di una setta semi sacerdotale, quella degli Asclepiadi – autodichiarati discendenti del dio della medicina – che inizò a praticare una forma di psicoterapia, probabilmente influenzati da alcuni studi messi in atto anche dagli antichi egizi.
Come è noto ai più, il simbolo della medicina greca è il serpente, animale sacro perché ritenuto (erroneamente) immune dalle malattie. Esistono, però, anche in questo caso diverse interpretazioni. Secondo un’altra versione, ad esempio, nel simbolo della medicina non sarebbe rappresentato un serpente, bensì l’estirpazione del Dracunculus medinensis. Nonostante questo, nella medicina antica il serpente aveva anche un’importante funzione pratica. Basti pensare che nel tempio di ogni città si era soliti trovare una sorta di cunicolo con i serpenti, e questo perché considerato – oltre che un luogo di devozione – anche il posto dove si portavano i malati. Questi avrebbero dovuto essere per l’appunto spaventati proprio dai serpenti per indurre in loro uno stato di shock e far apparire il dio guaritore.
Col passare del tempo, la medicina prese sempre più le distanze dalla religione. La svolta si ebbe nel V secolo a.C. con la medicina razionale di Ippocrate.
La scuola di Pitagora
Pitagora fu un celebre filosofo e matematico greco di epoca classica. Nel corso del VI secolo a.C., grazie alla sua famosa teoria dei numeri, fornì un nuovo approccio di tipo quantitativo allo studio della medicina.
I numeri furono di fatto il punto cardinale del pensiero pitagorico, influenzando notevolmente la sua visione della medicina. Secondo Pitagora, infatti, le malattie avrebbero origine dagli eccessi, e avrebbero potuto essere evitate rispettando regole alimentari, di igiene e di vita. Si iniziò a parlare di Dottrina dell’armonia, andando a rappresentare un vero e proprio pilastro per l’opera di numerosi medici greci e italici.
La scuola pitagorica ebbe importanti allievi e la dottrina di Pitagora raccolse un enorme successo. In un clima culturalmente così fervente, nacquero anche le prime scuole in Italia meridionale e nel Mediterraneo: Cirene, Rodi, Cnido e Kos.
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