La Medicina Celtica è sicuramente tra le più affascinanti della storia, avvolta com’è in un velo di mistero che la rende ancor più suggestiva.
In questo articolo proveremo a trattare il quadro storico in cui si è sviluppata, il ruolo dei druidi e le pratiche mediche che essi portarono avanti per decenni, attraverso cerimonie entrate nella leggenda.
Medicina Celtica – Il quadro storico
Le prime popolazioni celtiche si stabilirono in Francia – precisamente nella regione compresa tra i fiumi Senna e Garonna – durante un flusso migratorio che li aveva visti, in principio, colonizzare le coste inglesi. Le arti medicinali e le pratiche di mutuo soccorso furono tramandate per secoli da queste popolazioni in maniera indisturbata. Furono poi i romani, guidati dagli imperatori Tiberio e Claudio, a mettere in crisi il tessuto socio-culturale delle popolazioni celtiche, decretando infine la messa al bando delle pratiche e la loro successiva estinzione.
Il ruolo dei Druidi
L’arte medica fu ampiamente praticata dalle popolazioni celtiche fin dalle origini. In questo contesto, l’esercizio della medicina era affidato a personaggi saggi e sapienti sacerdoti, chiamati Druidi.
All’interno della società celtica, i Druidi fungevano al contempo da giudici, legislatori e da indovini, e venivano officianti durante i riti sacrificali degli antichi Galli.
Le loro origini rimangono tuttora ignote, dal momento che tutte le informazioni pervenuteci sono circondate da un alone di mistero e di mistificazione.
Quello che è certo è che i Druidi praticavano l’arte divinatoria traendo presagi da fenomeni empirici, come il volo degli uccelli o le viscere degli animali sacrificali.
Una società stratificata
All’interno della società celtica, i Druidi si trovavano divisi in tre classi:
- I Druidi propriamente detti, i quali si occupavano della legislazione.
- Gli Eubaghi, impegnati nello studio della natura.
- I Bardi, dediti alla poesia e alla storia.
In tutti e tre i casi, la parola d’ordine era sicuramente discrezione. Nessuno conosceva i loro segreti, che venivano trasmessi in luoghi angusti solo a coloro che erano destinati a succedere a un altro Druido.
All’interno della società celtica anche le donne ricoprivano un ruolo nell’esercizio della medicina. Esse erano chiamate a esercitare l’arte della magia, preparando pozioni, interpretando i sogni e praticando una rudimentale forma di ostetricia.
La formazione medica nella società celtica
Il periodo di noviziato durava oltre vent’anni, al termine dei quali i Druidi avrebbero finalmente potuto essere ammessi ad esercitare come praticanti. Problema fondamentale della loro pratica medica, però, fu sempre l’impossibilità di attingere testi scritti.
I principi della Medicina Celtica
La scienza dei Druidi si basava quasi interamente sulla trasmissione orale e poteva essere riassunta in tre principi fondamentali:
- L’allegria
- La temperanza
- L’esercizio.
Tutto questo fu all’origine di una diffusione massiva di ciarlatani, che spesso tentarono di avvicinare le popolazioni Celtiche proponendo i propri rimedi e spacciandosi per Druidi.
Le cerimonie della Medicina Celtica
Alcune delle pratiche più famose della società celtica sono giunte fino a noi grazie agli scritti di Plinio il Vecchio. L’autore fu tra i primi a descrivere, nella sua Naturalis Historya, l’importante cerimonia druidica che aveva luogo all’inizio dell’anno gallico (dopo il solstizio d’inverno, durante il sesto giorno di luna), durante la quale i Druidi convocavano fedeli da ogni parte nei luoghi sacri, disputandosi l’onore di assistere a questa specie di giubileo che avveniva nei boschi dove cresceva la Quercia Sacra, lo stesso luogo dove i Druidi celebravano le loro assemblee.
In questo frangente, i Druidi solevano celebrare la solenne cerimonia con una maestosa processione, aperta dal coro dei leggendari Bardi, incaricati di cantare le prodezze degli eroi e gli inni in onore di Odino e dei Teutates, dai sacrificatori e dagli auguri accompagnati da due caratteristiche vittime sacrificali (dei tori bianchi adornati con ghirlande). In fondo alla processione si trovava l’Eraldo (o maestro d’armi), che guidava i giovani novizi iniziati ai misteri vestito di una tunica bianca, con un casco alato in testa e un ramoscello di verbena in mano, attorno al quale erano avvolti a spirale due serpenti simbolo del potere. Ultimo – ma non per importanza — vi era il re pontefice Gran Druido vestito di una tunica bianca, primo sacerdote e giudice supremo allo stesso tempo.
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