Storia della Medicina – Cure e rimedi nella Grecia Ippocratica

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La medicina greca Ippocratica può essere considerata una delle prime forme di scienza medica, e il suo successo va attribuito in larga parte all’attività di Ippocrate di Kos.

In questo articolo andremo ad approfondire la storia e l’attività di Ippocrate, parlando della medicina razionale e della teoria degli umori.

Ippocrate – Una panoramica dello scienziato

Lo scienziato svolse un ruolo di primo piano nel passaggio della medicina greca dalla fase pre-scientifica (legata a pratiche e credenze magiche e religiose) a quella razionale, rigorosa ed empirica.

Ippocrate proveniva da una famiglia aristocratica con interessi medici, i cui membri erano già appartenuti nientemeno che alla corporazione degli Asclepiadi.

Egli apprese l’arte medica dal medico greco Erodico, riuscendo a lavorare sia a Kos che nel resto della Grecia, in Egitto e in Libia. La sua fama però si concretizzò principalmente durante i suoi soggiorni ad Atene e nelle regioni della Grecia settentrionale.

La scuola di Kos

Fondò poi una vera e propria scuola medica, che rimase a modello per le successive università di medicina: tale scuola – chiamata Scuola di Kos – sopravvisse alla morte di Ippocrate grazie all’opera dei suoi discendenti. Di tale scuola fecero parte anche medici molto famosi del tempo, come Diocle e Prassagora. Essi parteciparono attivamente al dibattito dell’epoca tra Dogmatici (che consideravano il ragionamento e la logica come base per la medicina) ed Empirici (che davano più importanza all’osservazione delle evidenze, rifiutando i ragionamenti e le ricerche).

Ippocrate fu anche il il primo a regolamentare la professione medica con delle norme ben precise, tutte elencate all’interno del famoso Giuramento ippocratico (formulato nel 430 a.C. circa). Questo viene utilizzato ancora oggi – seppur con qualche modifica dettata dalla necessaria evoluzione storica e scientifica dell’arte medica e da quella più culturale dei costumi – dai giovani laureandi in medicina. Al suo interno i medici vengono infatti esortati ad agire per il bene del paziente, nel pieno rispetto della persona e nel segreto professionale.

Medicina greca Ippocratica – la Medicina razionale

Alla base della medicina razionale vi è la negazione dell’intervento divino nelle malattie. Ippocrate introdusse il concetto innovativo che la malattia e la salute di una persona dipendessero da specifiche circostanze umane della persona stessa e non da superiori interventi divini. Ad ogni modo, la terapia Ippocratica traesse origine da due mondi distinti:

  • Dalla filosofia e dal ragionamento trasse la concezione cosmica universale e biologica che forma la base
  • Dall’osservazione del malato trasse l’indirizzo clinico.

Per la prima volta si iniziò a comprendere la necessità di ricercare le cause della malattia senza perdere di vista lo scopo: guarire il malato.

Tra le innovazioni da attribuire a Ippocrate vi furono, poi, l’invenzione della cartella clinica e la teorizzazione della la necessità di osservare razionalmente i pazienti, prendendone in considerazione sia l’aspetto che i sintomi. A ciò si aggiunsero, poi, l’introduzione dei concetti di diagnosi e prognosi.

Medicina greca Ippocratica – La Teoria degli umori

Tra le principali teorie promulgate da Ippocrate troviamo anche la cosiddetta Teoria degli umori. Il padre della medicina riteneva che le malattie si originassero da uno squilibrio dei quattro umori del corpo umano che, combinandosi in differenti maniere, avrebbero condotto alla salute oppure alla malattia.
Tali umori venivano poi associati ai quattro elementi:
• L’acqua, umida e fredda, corrisponderebbe alla flemma (o flegma), la cui sede è nella testa.
• La terra, a causa del suo particolare colore, corrisponderebbe alla bile nera, la cui sede è nella milza.
• Il fuoco, caldo e secco, corrisponderebbe alla bile gialla (detta anche collera) la cui sede è nel fegato.
• L’aria, che è dappertutto, corrisponderebbe al sangue, la cui sede è il cuore.

Anche le stagioni iniziarono a essere percepite secondo questa suddivisione: la stagione del sangue e dell’aria corrispondeva alla primavera, mentre l’estate era quella del fuoco e della bile, l’autunno era quella della terra e l’inverno dell’acqua, della pituita e del cervello.

Le quattro età della vita

Un altro parallelismo introdotto in seguito, inoltre, fu quello tra gli umori corporei e le quattro età della vita. Infanzia e prima giovinezza, giovinezza matura, età virile avanzata, ed infine età senile. In questo modo la teoria umorale gettò anche le basi di una più “avanzata” teoria della personalità. In tal senso, infatti, la predisposizione all’eccesso di uno dei quattro umori definirebbe un carattere, un temperamento e insieme una costituzione fisica detta complessione. Nel dettaglio:

  • Il flemmatico (con eccesso di flegma) è grasso, lento, pigro e sciocco.
  • Il melancolico (con eccesso di bile nera) è magro, debole, pallido, avaro e triste.
  • Il collerico (con eccesso di bile gialla) è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo.
  • Il sanguigno (con eccesso di sangue) è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

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